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La storia del registratore di cassa trova le sue origini in un’epoca quasi leggendaria: l’era dei saloon e dei cacciatori di taglie.

Lontani dal loro prototipo originale, i registratori di cassa moderni si sono evoluti fino a basarsi su sistemi POS per la gestione completa dell’attività commerciale, attraverso il supporto di touchscreen e software che semplificano le fasi di vendita.

Fu James Jacob Ritty, proprietario di un saloon di Dayton, in Ohio, a muovere i primi passi contro lo spirito anarchico che animava la società dell’epoca. Esasperato dai continui furti commessi dai suoi stessi dipendenti, James, nel 1878 durante un viaggio in europa su di un battello a vapore trovò una possibile soluzione al problema. Sulla nave rimase affascinato da un meccanismo che contava quante volte giravano le eliche e si chiese se qualcosa di simile potesse essere fatto per registrare le transazioni in contanti, effettuate al suo saloon .
Appena rientrato a Dayton, lui e suo fratello John iniziarono a lavorare al progetto di tale dispositivo.
Il loro primo modello era impreciso, sembrava un orologio con una tastiera e con le lancette che indicavano dollari e centesimi invece che ore e minuti. La seconda versione non era migliore, ma il terzo prototipo fu un successo e pertanto dopo alcuni tentativi falliti, riuscirono a posare sul bancone del loro saloon la “Cassa Incorruttibile Ritty”. Fu con questo nome che nel 1883 i due fratelli depositarono il brevetto negli Stati Uniti d'America.

Nacque così, sempre a Dayton, la National Manufacturing Company, la prima società al mondo ad occuparsi della produzione di registratori di cassa. Forse troppo affaticato dalle sue diverse attività, Ritty decise di vendere la sua impresa a Jacob H. Eckert, che a sua volta passò il testimone a John H. Patterson.

Ribattezzata National Cash Register Company, Patterson colse la portata di questa invenzione e su di essa investì denaro ed ingegno per migliorarla: cassa per il deposito dei contanti, campanello per allertare il commerciante dell'apertura dello stesso e l ´aggiunta di rotoli di carta per registrare le transazioni della giornata. Questo sistema consisteva in una perforatrice che imprimeva fori su due colonne separate sulla striscia di carta, una era per i centesimi e l ´altra per i dollari. Ad esempio se la carta aveva due fori nella colonna dei dollari e cinquanta nella colonna dei centesimi, il totale era di due dollari e cinquanta centesimi. Quando la vendita era stata completata un campanello suonava, e l´importo appariva su di un quadrante di grandi dimensioni nella parte anteriore del registratore di cassa. Nel corso di ogni vendita il nastro veniva perforato in maniera tale che il commerciante poteva tenere traccia delle vendite ed alla fine della giornata, contando i buchi sulla carta, il commerciante poteva sapere quanto era stato venduto ed incassato.

Quando l'elettricità prese il sopravvento, nel 1906 il movimento meccanico fu sostituito da un piccolo motore elettrico e via via che il tempo trascorse si modernizzò la procedura: non solo si effettuava la vendita aprendo il cassetto della cassa, ma era in grado anche di memorizzarla e fornire uno scontrino di carta con i dettagli della spesa.

La registrazione automatica delle vendite rivoluzionò la quotidianità dei commercianti, che con tale apparecchio di ottone e ferro battuto riuscirono a tutelarsi dai furti dei propri impiegati e allo stesso tempo a semplificare la contabilità del negozio.

Nel 1974, la National Cash Register Company si trasforma nella NCR Corporation e fu tra le prime società ad investire nella realizzazione di macchine di calcolo dalle dimensioni ridotte.

Gli anni ’70 segnarono un’epoca di grandi cambiamenti anche in Italia. L’ambiente politico era in fermento e le nuove invenzioni rappresentavano l’unica strada realmente percorribile contro l’evasione fiscale.

Nel 1979 circolavano proposte per l’adozione obbligatoria dei registratori di cassa all’interno delle attività commerciali ed Olivetti fece il suo ingresso nella produzione di dispositivi all’avanguardia, in grado di suddividere le registrazioni in base al settore merceologico.

I primi registratori di cassa firmati Olivetti furono il CR1010 e il CR1020, ma a seguito delle costanti innovazioni, nel giro di due anni, altri otto modelli fecero la loro comparsa sul mercato.

Nel 1986 apparve il primo registratore di cassa con display touchscreen tattile e successivamente negli anni ’90, i registratori di cassa iniziarono ad assumere sempre di più le sembianze e le funzionalità dei personal computer. Una metamorfosi resa possibile dai sistemi operativi Microsoft Windows installati in locale in abbinamento ad un software di gestione.

Il registratore di cassa, come in passato, si lascia trasportare dalle innovazioni per giungere alla sua versione più moderna, il sistema POS.

Il POS è uno strumento costituito da dispositivi fisici (lettore di carte, smartphone o tablet) e da software (app). Un sistema modulare da costruire in base alle proprie esigenze: stampanti compatte per la stampa delle ricevute cartacee, lettori di codici a barre, cassetti portavaluta, ecc.

Ma lo sviluppo non si arresta di fronte agli strumenti fisici. Tali sistemi si distinguono per i loro software sempre più performanti, in grado di riunire all’interno di un’unica applicazione le funzioni back-office (statistiche, contabilità, inventario e catalogo) e quelle front-office, volte alla fase di vendita al cliente.

Ormai basati sull’uso dei comuni dispositivi tecnologici, adattabili e personalizzabili, i registratori di cassa moderni dispongono di funzionalità professionali ma allo stesso tempo altamente user-friendly.

 

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